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I cittadini non trovano alcuna spiegazione logica di questo specifico provvedimento Perché non si è provveduto a completare lo scarico in mare con “condotta sottomarina” come per legge.

La richiesta d’intervento inoltrata dall’ANCADIC alla competenti Istituzioni riguardanti il riefficientamento dell’impianto di depurazione di Melito di Porto Salvo è stata prontamente recepita dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria – Settore Tutela del Territorio e dell’Ambiente che ha provveduto immediatamente a revocare l’autorizzazione provvisoria allo scarico delle acque reflue urbane dell’impianto di depurazione sito in località Notaro del Comune di Melito di Porto Salvo, rilasciata con Atto Dirigenziale del 17/01/2020, al responsabile del Settore Tecnico del Comune di Melito di Porto Salvo, in qualità di “titolare dello scarico”. Certamente un provvedimento tardivo visto che le segnalazioni dell’ANCADIC risalgono al 2018

L’ANCADIC lo scorso 28 marzo si è premurata di trasmettere agli Organi di Governo Nazionale e agli Uffici regionali competenti il suddetto provvedimento rappresentando che non si è a conoscenza delle prescrizioni impartite col suddetto atto, ovvero se sia stato indicato l’obbligo da parte del Comune di Melito di Porto Salvo di attivare una condotta sottomarina di allontanamento delle acque depurate che raggiunga una profondità di 10 metri o abbia una lunghezza minima di 100 metri dalla linea di battigia e comunque tale da non compromettere gli usi a cui è destinato il tratto di mare, con particolare riguardo alla balneazione, alla mitilicoltura e alla pesca, ai sensi di quanto previsto dalla legge regionale 3 ottobre 1997 n.10, art.23.

Vincenzo CREA

 Referente unico dell’ANCADIC

e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

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sdr

Di caposud

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