L’ANCADIC fa seguito alla richiesta di intervento del 12 gennaio 2018 concernente la messa in sicurezza di alcuni maestosi alberi in via Rumbolo di Melito di Porto Salvo per avvisare nuovamente che la situazione rappresentata appare al comune cittadino osservatore verosimilmente ancor più peggiorata rispetto alle precedenti segnalazioni attinenti il potenziale pericolo determinato dall’esistenza di alberi d’alto i cui grossi rami propendono sulla strada pubblica impedendo talvolta il transito a persone di normale altezza e nelle giornate di forte vento ondeggiano pericolosamente – costituendo un grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata, per la circolazione stradale e le infrastrutture presenti.
Si segnala ancora una volta che le radici di questi alberi, posti a ridosso del muro di sostegno della strada comunale via Rumbolo direzione Sud (monte mare), producono una spinta contro lo stesso che potrebbe portare al collasso di porzione della struttura muraria con sovrastante rete metallica sulla quale poggiano i rami dell’albero, già in parte divelta.
E’ ben visibile il dissesto della pavimentazione stradale determinato dalle radici di un grosso albero.
Ma c’è di più.
I rami dell’albero hanno raggiunto il balcone e la parete di un fabbricato a diversi piani f.t. e in caso di crollo di rami o parte dell’albero, gli stessi inevitabilmente colpirebbero l’intero fabbricato ed i cavi elettrici dell’impianto aereo dell’illuminazione pubblica che passano tra i rami degli alberi sostenuti da cavi d’acciaio.
E’ necessario anche in tal senso un solerte intervento per liberare i cavi dell’illuminazione pubblica che come detto poc’anzi passano tra i rami degli alberi e rendono la via in questione praticamente intransitabile a meno che non la si attraversi muniti soprattutto col buio di fonti luminose personali.
Una situazione da non sottovalutare alla luce dei tragici eventi che purtroppo anche di recente si sono registrati sia nella città di Reggio Calabria che in altre regioni d’Italia.
Al riguardo tra i tanti casi riportati dalla Stampa riguardanti il crollo di alberi o parte di essi, ne citiamo due più recenti a nostra conoscenza avvenuti in data 20 maggio u.s. a Reggio Calabria “l’avvocato Giovanni Pellicanò, di 57 anni, stava passeggiando con il
suo cane nella pineta di via San Giuseppe, nella zona sud di Reggio Calabria, quando a causa del forte vento un albero gli è crollato addosso uccidendolo sul colpo”. Secondo quanto riportato da Ansa, si è staccato un grosso ramo da un albero del giardino all’esterno della chiesa di San Pietro.
Ed ancora, nel pomeriggio di lunedì 26 giugno u.s, verso le 17.40, all’esterno di un oratorio a Luino, paese in provincia di Varese sulle sponde del Lago Maggiore. “cade un grosso ramo e colpisce otto persone a Luino. Gravi una donna e la figlia di 7 anni”. Il ramo è caduto a terra travolgendo un gruppo di persone, tra cui diversi bambini, che erano appena usciti dall’oratorio. Diverse persone sono rimaste ferite, immediato l’allarme.
La domanda che poniamo: “si potevano evitare questi gravissimi eventi?”
Si segnala altresì che il notevole quantitativo di fogliame prodotto dagli arbusti si deposita sulle griglie metalliche poste a copertura delle cunette di raccolta delle acque piovane e impedisce a queste ultime di riversarsi nell’apposita cunetta.
Si chiede di provvedere – ove non sia stato già fatto a seguito di analoga nostra richiesta – ad effettuare, o far effettuare, adeguati accertamenti tecnici per la valutazione delle condizioni di stabilità e propensione al cedimento degli alberi, nonché accertamenti tecnici estesi sull’alto muro stradale nel tratto interessato dagli alberi, poiché, non si esclude che la spinta prodotta dalle radici degli alberi posti a ridosso del citato muro
potrebbe nel tempo (se ciò, addirittura, non sia già avvenuto), arrecare danni alla stessa struttura, determinandone persino un rovinoso crollo.
Tra l’altro la spinta prodotta dalle radici dei suddetti alberi, che riescono ad incunearsi lungo l’adiacente condotta fognaria – ha già provocato, in diverse situazioni, l’otturazione delle medesime condotte con abbondante fuoriuscita di maleodoranti e pericolosi liquami che durante la stagione estiva potrebbero provocare una serie di problematiche facilmente immaginabili. In merito sono state interessati: il Sindaco del Comune di Melito Porto Salvo, l’Ufficio Tecnico Sede e la Prefettura di Reggio Calabria.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’A.N.CA.DI.C
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”