L’Ente di Palazzo Alvaro chiarisce in merito alle preoccupazioni sollevate da alcuni rappresentanti della comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo Galilei – Pascoli
In merito alle preoccupazioni pubblicamente sollevate da alcuni rappresentanti della comunità scolastica dell’istituto comprensivo Galilei – Pascoli, la Città Metropolitana precisa che nessun alunno, nessun docente, nessun lavoratore, né alcuna famiglia ha motivo di temere la soppressione dell’istituto o una modifica delle proprie necessità o abitudini circa l’offerta formativa della scuola.
Il dimensionamento scolastico, strumento imposto dalla legge, è infatti un atto che, rispondendo alle linee guida della Regione Calabria, in questo caso sulla necessità di ridurre di 17 unità le Dirigenze del territorio metropolitano, interessa l’accorpamento degli Istituti comprensivi, solo e soltanto da un punto di vista squisitamente amministrativo. Nulla cambierà per ciò che riguarda la frequenza degli studenti e del personale, nè il dimensionamento mette in dubbio l’esistenza dell’istituto scolastico.
Si rammenta, inoltre l’Ente metropolitano ha ascoltato a tempo debito tutti i 97 Comuni del comprensorio, compreso, ovviamente, quello di Reggio Calabria, per raccogliere ogni possibile contributo utile a rispettare le prescrizioni della Regione.
Alcuni Comuni hanno trasmesso, tramite apposita delibera, una serie di utili suggerimenti. Altri hanno optato per non deliberare, affidando l’analisi direttamente all’Ente metropolitano che si occuperà di trasmettere il piano alla Regione Calabria per le opportune valutazioni. Per ciò che riguarda il Comune di Reggio Calabria la delibera proposta è stata adottata con notevole ritardo, quando già era stato convocato il Consiglio Metropolitano, per l’approvazione del piano, e già trasmessa la documentazione da discutere in sede di Consiglio.
E’ utile ribadire inoltre che, proprio in un’ottica di trasparenza e condivisione, nelle ultime settimane, la Città Metropolitana ha avviato dei tavoli di confronto, le cosiddette conferenze d’ambito, coinvolgendo gli enti locali, le dirigenze scolastiche, i sindacati ed ogni attore interessato dalla riorganizzazione della rete scolastica. In ultimo, l’Ente ha raccolto gli auspici dei singoli Comuni espressi in apposite deliberazioni, quelle pervenute entro i termini previsti, così da provare a soddisfare ogni esigenza che verrà sintetizzata nel documento da approvare nella seduta del Consiglio Metropolitano, già convocata per il prossimo 14 ottobre, e da inviare entro il 15 ottobre alla Regione Calabria, l’unica istituzione titolata a decidere in materia.
E’ chiaro quindi pertanto che la Città Metropolitana ha rispettato le fasi e la tempistica prevista dal dimensionamento, sulla quale il Comune di Reggio Calabria ha purtroppo deliberato in ritardo. Si specifica, inoltre, che la legge attribuisce alle Province ed alle Città Metropolitane i compiti di programmazione per il territorio di competenza non solo per gli istituti di secondo grado, ma per tutti i livelli di formazione scolastica.
Sugli accorpamenti proposti nell’ambito del Comune di Reggio Calabria sono state rispettate le linee guida regionali, che prevedono accorpamenti per le scuole con meno di 600 alunni, tenuto conto del fatto che, nel comune capoluogo e nei comuni con oltre 15.000 abitanti era possibile prevedere accorpamenti anche con oltre 1000 alunni.
La delibera del Comune di Reggio Calabria è tardiva rispetto al termine ultimo fissato dalla Regione Calabria del 30 settembre e quindi non ricevibile, tra le altre cose non corredata dalle delibere degli Istituti Scolastici per come previsto dalle linee guida.
Sono stati seguiti criteri di vicinanza territoriale delle autonomie sia per il Comune capoluogo che per gli accorpamenti intercomunali, al fine di evitare, per quanto possibile, ulteriori disagi.
La Città Metropolitana ritiene quindi di aver operato in maniera oculata, tenendo conto di tutto il territorio metropolitano, in particolare delle aree periferiche, disagiate e a rischio spopolamento e con il contributo dei Comuni che, hanno deliberato entro i termini previsti, trasmettendo per tempo le rispettive delibere.
L’Ente metropolitano ribadisce infine che le funzioni attualmente svolte dalle singole scuole interessate dal piano non verranno in alcun modo soppresse, ma l’accorpamento interessa in via esclusiva le sole Dirigenze chiamate a guidare Istituti comprensivi che registrano un numero d’iscrizioni non rispondente alle linee guida fornite dalla Regione. I servizi, inoltre, continueranno ad essere offerti dalla istituzione scolastica accorpante, senza mutare in alcun modo l’attuale organizzazione sul territorio.