C’è un giudice a… Reggio Calabria e c’è anche … un pubblico ministero che con la loro azione attenta e scrupolosa, oltre a rendere giustizia, trasmettono coraggio e fiducia per andare avanti.
Il dott. Antonio Onofrio Laganà ( ovvero Il Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Melito di Porto Salvo), assistito e rappresentato dall’Avv.to Pasquale Pizzi ( ovvero l’ assessore con delega alla Polizia Municipale dello stesso Comune) aveva ritenuto lesivi della sua dignità e reputazione alcuni articoli, pubblicati dal giornalista Vinci, sulla grave situazione igienico sanitaria e sul grave ritardo da parte dell’autorità preposta al controllo dell’esecuzione dell’ordinanza sindacale che era, appunto, la Polizia locale.
“Rigetta l’opposizione e archivia il procedimento con restituzione degli atti al PM” . Questa la decisione del GIP (Giudice per le Indanini Preliminari) del Tribunale di Reggio Calabria , Dott.ssa T. Cotroneo che, a scioglimento della riserva formulata all’udienza del 18 gennaio 2024, esaminati gli atti e sentite le parti, rilevato che interalmente condivisibili sono le argomentazioni addotte dal P.M. a fondamento della richesta di archiviazione, che la critica giornalistica effettuata, con riguardo alla evidente e provata situazione di degrado dei luoghi dove viene espletato il Mercato settimanale, pur con l’utilizzo di qualche espressione o di immagini colorite e molto polemiche, non vale a superare il chiesto limite di continenza essendo consentito l’esercizio di una critica anche aspra e colorita, la quale può assumere, come nel caso di specie, forme tanto più incisive e penetranti quanto più elevata è a rilevanza pubblica della notizia offerta e la posizione pubblica del destinatario, ha archiviato la querela per diffamazione a mezzo stampa presentata dal comandante della Polizia Municipale del Comune di Melito di Porto Salvo Antonio Onofrio Laganà nei confronti di Domenico Vincenzo Vinci , giornalista e Direttore Capo Sud Television Channel.
“Nè la circostanza che il querelante opponente – scrive il Gip del Tribunale di Reggio Calabria Dott.ssa T. Cotroneo , nell’ordinanza di archiviazione a carico del direttore di Capo Sud Television Channe Domenico Vincenzo Vinci – si fosse attivato con due note specifiche dirette a chi di competenza nel marzo e nell’aprile del 2023 ( entrambi i casi a seguito e a ridosso delle segnalazioni Alle Pubbliche Autorità da parte del responsabile dell’Ufficio Igiene e Sanità pubblica di Melito di Porto Salvo circa la sitazione di degrado ambientale e grave pregiudizio per la salute pubbica e ambientale) potrebbe valere a neutralizzare il lungo tempo di inattivismo e omissioni.”
“Deve ritenersi, pertanto, giustificata la condotta dell’indagato ricadente nell’alveo di una critica giornalistica, pure esasperata in alcune parti del servizio televisivo reso, e tuttavia caratterizzata dalla veridicità della notizia, dall’interesse pubblico alla stessa e dalla rispettata continenza delle espressioni e/o immagini usate”.
La difesa, affidata all’avvocato Giovanna Cusumano del foro di Reggio Calabria, dimostra ben presto la correttezza della pubblicazione e, di contro, che le doglianze del dott. Laganà Antonio Onofrio, formulate nella querela e, le argomentazioni a firma dell’Avv. Pasquale Pizzi contenute nell’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione redatta dal PM, dott. T.Pozzati , sono strumentali, dilatorie e del tutto prive di fondamento.
Posto che è ragionevole ritenere che quanto avesse da dire il Laganà sui servizi ritenuti (a torto) lesivi della sua dignità e reputazione, l’abbia già detto con la querela e la successiva integrazione e, che i fatti documentati nei servizi giornalistici sono di rilevante interesse pubblico e vertono in tema di salute pubblica.
Nei servizo citati , Laganà contestava il video del 26.04.2023 la mancata pulizia dell’area destinata al mercato settimanale e con il sevizio de 1.08. 2023 la mancata pulizia dei terreni circostanti dell’area in questione in violazione dell’ordinanza sindacale n. 01 del 28.04.2023.
Come ampiamente dimostrato, le notizie contenute nei nostri servizi giornalistici sono vere e verificate, di rilevante interesse pubblico e vertono in tema di salute pubblica, e Laganà lo sa e lo ammette , scrivendo in querela.
Effettivamente, scrive in querela il Laganà, la situazione rappresentata dal dIrettore dell’emittente televisiva Vinci Domenico Vincenzo corrisponde al reale stato di fatto ma il servizio video risulta manifestamente diffamatorio e offensivo della dignità e del decoro, in particolare dello scrivente, ma anche di tutto il personale di Polizia Locale, in quanto era chiaro l’intento di addossare presunte condotte omissive in merito al mancato controllo dell’Ordinanza Sindacale n.1 del 28.04.2023.
Dunque lo stesso Laganà,riconosce la verità della notizia. Così come riconosce la verità della notizia relativa all’esistenza dell’ordinanza sindacale n.1 del 28.04.2023 con la quale il sindaco temendo che la reale situazione documentata dal Vinci potesse essere fonte di grave pregiudizio per l’incolumità pubblica e privata, nonché causa di gravi problemi di ordine sanitario con pericolo per l’igiene e la sanità pubblica. Come è altettanto vero, che riconosce l’atto, con il quale, l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria- Dip igiene pubblica e sanità pubblica di Melito P.S., aveva segnalato, già a far data del 9 marzo 2023 e reiterata il 12 aprile 2023, una situazione di grave degrado e grave carenza igienico-sanitaria nel sito in cui si svolge settimanalmente il mercato settimanale, non ancora bonificata nonostante le segnalazioni dell’ASP. Inoltre, sa bene, il comandante Laganà di aver fatto passare più di due mesi prima di controllare se l’ordinanza sindacale (datata 28.04.2023) fosse stata o meno osservata (< il sottoscritto, a partire dal mese di giugno ha disposto gli accertamenti sul territorio>) e così facendo ha vanificato il carattere d’urgenza della ordinanza stessa, tanto è vero che avverte la necessità di giustificare un ritardo di tale portata (oltre due mesi!) imputandolo < alla consultazione delle banche dati ministeriali per risalire agli effettivi proprietari/detentori>.
Ora, non spetta a noi accertare eventuali omissioni o responsabilità, ma nessuno può negarci il diritto di raccontare “situazioni” che “inquietano”
E, se per noi, è un dovere civico, prima ancora che un’attività di inchiesta giornalistia e di denuncia, per le forze dell’ordine e per la magistratura dovrebbe essere un dovere istituzionale.
Non nascondo che la querela del Comandante Laganà mi aveva provocato uno sgradevole senso di disagio. Lo scoraggiamento mi aveva sopraffatto e ho seriamente meditato di mollare tutto . Mi sono posto la fatidica domanda: chi me lo fa fare? E se, dopo un’attenta riflessione, ho deciso di continuare, lo devo alla giustizia. Quella giustizia alla quale ho sempre creduto e nella quale continuo a credere. Per fortuna, infatti, al Tribunale di Reggio Calabria (come dimostra il dispositivo sulla querela nei miei confronti presentata del Comandante della Polizia Locale di Melito di Porto Salvo) ci sono P.M che le leggono le carte e Giudici attenti e scrupolosi che, con la loro azione, oltre a rendere giustizia, trasmettono coraggio e fiducia per andare avanti, scrivendo e facendo vedere quello che altri non vogliono vedere.
Dunque, il vero nodo da sciogliere è l’eventuale abuso della legge non solo nel merito delle questioni ( di inattività ed eventuali omissioni anche per la mancata prevenzione ed eliminazione di gravi pericoli per la pubblica incolumità ) ma , soprattutto, come strumento per zittire il dissenso, influenzare la libertà di espressione e manipolare la libertà di stampa.
I tempi sono maturi affinché , in una zona di frontiera e e condizionata ( il Comune di Melito ha subito tre scioglimenti per infiltrazione mafiosa), qualcuno affronti il tema della libertà di stampa e di critica e non solo...
Chiudo con una domanda, una battuta e una considerazione.
La domanda: se fatti documentati nei nostri servizi sono veri, verificati, e di rilevante interesse pubblico, posto che vertono in tema di salute pubblica, perchè prendersela con la stampa?
La battuta: come avrebbe detto Troisi, “ Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu.”
La considerazione: sarebbe opportuno, controllare la posizione del sole, perché quello che molti vedono e credono non sono terribili giganti ma, si tratta semplicemente, dell’ombra dei nani che si allunga quando scende l’ombra del sole. (redazione@tcschannel.it)
Domenico Vincenzo Vinci
Direttore Responsabile Television Capo Sud Channel