Con riferimento alla richiesta dell’ANCADIC di rivalorizzare l’ospedale civile Tiberio Evoli di Melito di Porto Salvo, il Direttore dell’Azienda Sanitaria provinciale S.U.E.M. 118 dott. Domenico Minniti, con nota dello scorso 19 maggio ha dato pronto ed esaustivo riscontro alla richiesta del Commissario Straordinario dell’ASP di Reggio Calabria Dott.ssa Lucia Di Furia notiziando il Ministero della Salute e altre istituzioni in indirizzo nella richiesta dell’ANCADIC.
Sono state elencate le discipline di cui l’ospedale è dotato. Si legge che il presidio ospedaliero di Melito di Porto Salvo garantisce un’offerta sanitaria che va ben oltre quella che il DM 7102/2015 richiede per una struttura sanitaria di equivalente categoria.
Lo stesso è inoltre inserito, sempre in ossequio al prefato Decreto Ministeriale, nel Sistema Integrato di Assistenza al Trauma (S.I.A.T.) sicché il suo Pronto Soccorso è classificato come Pronto Soccorso Traumi (PST) ed in quanto tale sede di stabilizzazione primaria del paziente, prima di un suo eventuale trasferimento verso i D.E.A. di I° o II° livello, a seconda dei casi.
Ma la stabilizzazione del paziente, in particolare se versa in condizioni critiche, dev’essere necessariamente effettuata prim’ancora del cosiddetto trasporto secondario urgente per la centralizzazione dello stesso verso il definitivo luogo di cura, non soltanto nei casi di trauma ma in tutte quelle condizioni che pongono ad immediato rischio di vita i pazienti. E questa è una conditio sine qua non per non esporre il trasportato a rischio di decesso durante il trasferimento così come indicato dalla “Raccomandazione n° 11 del Ministero della Salute: Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero)”.
Quanto sopra, relativamente alla funzione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Generale potrà essere trovato al punto 9.2.1 “Ospedale sede di Pronto Soccorso” del DM di cui trattasi, che a seguire, ad ogni buon fine, si riporta fedelmente:
“È la struttura organizzativa ospedaliera deputata ad effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità). Devono essere presenti le discipline di Medicina interna, Chirurgia generale, Anestesia, Ortopedia e Servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità H/24 di Radiologia, Laboratorio, Emoteca, coordinati come previsto al capitolo 2.”
Risulterà pertanto evidente alla S.V., non “di norma” com’Ella precisa, ma “di regola” e in particolare nel superiore interesse della sicurezza dei nostri pazienti, quanto in determinate circostanze cliniche l’approccio al Pronto Soccorso del Tiberio Evoli possa, almeno in una fase iniziale, essere assolutamente determinante.
L’eccezione a queste situazioni è rappresentata dalle patologie tempo-dipendenti come ad esempio l’Infarto Acuto del Miocardio con sopraslivellamento del tratto ST (cd. STEMI) e l’Ictus cerebri (cd. Stroke).
Sono scenari, questi, per i quali le due Aziende, il Grande Ospedale Metropolitano e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria congiuntamente stanno procedendo, proprio in questi giorni, ad una revisione dei relativi Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali. Azione, questa, finalizzata ad una più precoce diagnosi clinica e strumentale, già a partire dal mezzo di soccorso.
Solo in queste situazioni infatti, ed in poche altre selezionate, così come peraltro previsto dalle Linee Guida nazionali e dalle best practices internazionali, è mandatorio bypassare la struttura periferica per raggiungere nel più breve tempo possibile il G.O.M. sede delle alte specialità interventistiche richieste nei casi di specie.
Relativamente al numero dei mezzi di soccorso poi, trattasi di argomento la cui titolarità organizzativa è posta in capo al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Ed è legato alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute che, allo stato attuale prevede un Mezzo di Soccorso Avanzato ogni sessanta mila abitanti ovvero ogni 350 chilometri quadrati di superficie.
La nostra provincia, delle cui criticità infrastrutturali e viarie siamo tutti a conoscenza, conta un mezzo di soccorso avanzato ogni trentatremila abitanti e, in alcune ore della giornata, un mezzo ogni trentamila abitanti. Cifre, dunque, raddoppiate rispetto a quanto indicato dagli Enti a ciò preposti.
Cifre che sarebbero sufficienti se solo il cittadino fosse adeguatamente istruito ad un buon utilizzo del proprio Servizio di Emergenza Urgenza, il cui compito istituzionale è prestare soccorso alle reali criticità cliniche e non doversi sostituire alle cure primarie.
Ad ogni modo, per quanto a conoscenza dello scrivente, l’attuale governo regionale sta pianificando un progetto che prevede, nel medio termine, da un lato l’incremento dei mezzi di soccorso e dall’altro una più efficiente gestione dell’emergenza basata su un importante upgrade tecnologico, sulla scorta di modelli di comprovata efficacia già in uso presso altre regioni.
L’ANCADIC esprime soddisfazione per l’interessamento dell’ ASP e solleciterà la definizione del progetto di che trattasi.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”