Per il direttivo di Italia Viva la questione del servizio di igiene urbana, “non reso o svolto in modo irregolare”, senza alcuna contestazione alla ditta o ai funzionari responsabili , è politica con gravi responsabilità amministrative, sulle quali, per il vice segretario Seby Romeo, si tratterebbe, presumibilmente , di dolo e colpa grave, oltre che di un danno patrimoniale per l’Ente.

COMUNICATO STAMPA “Italia Viva” n. 02 del 25/08/2023

Comune di Melito di Porto Salvo -Servizi di Igiene Ambientale – Dichiarazioni dell’Ass.re Romeo

Il direttivo della sezione locale del partito Italia viva si è riunito per discutere le dichiarazioni dall’Assessore all’ambiente del Comune di Melito e pubblicate sulla Gazzetta del Sud del 23/08 u.s..

L’Assessore Romeo non soddisfatto di come è stata veicolata la sua nota, si è rivolto financo alla redazione del giornale per richiedere la precisazione che non “aveva utilizzato termini offensivi nei confronti dei cittadini”.


Ben conoscendo la correttezza, l’imparzialità e la professionalità della testata giornalistica Gazzetta del Sud e del corrispondete locale, dott. Giuseppe Toscano, il direttivo di Italia Viva ritiene che lo storico quotidiano ha ben interpretato le dichiarazioni dell’Assessore Romeo e la successiva dichiarazione-precisazione, pubblicata sul social del Comune sia stata dettata dalle sacrosante reazioni dei cittadini che, oltre a dover subire i disservizi della raccolta della spazzatura e dopo aver assolto al dovere di pagare le servizi non resi, si vedono additati come responsabili di colpe che sono tutte in capo all’Amministrazione Comunale.

Nel merito delle dichiarazioni il direttivo del partito contesta con forza la dichiarazione dell’assessore nella parte in cui afferma “il servizio di raccolta è regolare” ritenendo che l’assessore non abbia chiaro cosa significhi “servizio regolare”.


Infatti, un servizio prestato a favore di una Pubblica Amministrazione può definirsi “regolare” solo quando vengono osservate tutte le clausole previste dal Contratto di Appalto, dal Capitolato Speciale d’Appalto (CSA) e dall’offerta tecnica e economica presentata dalla società affidataria.

Al direttivo scrivente, non risultano corrispondenti al vero le dichiarazioni rese dal ciato Assessore.


Invero, è stato lo stesso Assessore ad informare la popolazione del mancato raggiungimento della percentuale di “raccolta differenziata” prevista in Contratto spingendosi ad addebitare tale insuccesso “ai cittadini maleducati”.

Orbene il Piano dei servizi di igiene urbana allegato al Contratto Rep. n. 6/2021 del 31/03/2021 tra la ditta esecutrice ed il Comune prevede testualmente “L’obiettivo del presente piano è quello di garantire standard del servizio molto elevati e tali da fa superare ampiamente gli obiettivi di avvio al recupero stabiliti per legge e superare la soglia del 70% di raccolta differenziata”.

Ora le percentuali di raccolta differenziata realizzate dalla ditta esecutrice del servizio negli ultimi tre anni sono state sempre inferiori al 45% – non tenendo conto delle quantità dei rifiuti indifferenziati non conteggiati perché rimasti sui marciapiedi (e non solo!) del territorio comunale – per cui era ben chiaro all’Assessore che negli anni 2021, 2022 e 2023 il servizio di igiene urbana nel nostro Comune non è stato mai svolto regolarmente per il mancato raggiungimento degli obiettivi programmati e contrattualizzati. anche in presenza di attività supplementari per incrementare detta percentuale, peraltro non previsti in contratto, che sono costati agli utenti del servizio circa duecentomila euro.

Le responsabilità di tale insuccesso sono strettamente politiche perché, tra l’altro, l’Amministrazione aveva delle somme (€ 15.000,00) previste in contratto per realizzare delle campagne di sensibilizzazioni e mai ha realizzato una qualsivoglia attività per informare i cittadini di come differenziare correttamente i rifiuti.

Si aggiunga che il mancato raggiungimento dell’obiettivo prefissato della RD è dipeso anche dal fatto che il materiale di consumo e parte delle attrezzature previste in contratto che la ditta avrebbe dovuto consegnare agli utenti non sono state mai consegnate, come per esempio le 157 compostiere e i 925.080 (3 anni) sacchi di plastica ldpe di 80/100 litri.

Doveva essere ben chiaro all’Assessore che le 157 compostiere se fossero state allocate negli spazi opportuni avrebbero certamente incrementato la percentuale di RD come pure l’omessa consegna di quasi un milione di buste di plastica del costo previsto in contratto di € 46.254,00 avrebbero consentito una migliore differenziazione e soprattutto avrebbero consentito la realizzazione del servizio non reso TARIP (Tariffa puntuale D.M. 20/04/2017) – anche qui dov’è la regolarità del servizio se questo non è stato fatto? -.

 Il direttivo si sofferma su questo servizio non reso e, quindi, “servizio non regolare” diversamente dall’affermazione dell’Assessore, perché ritiene che la parte mancante della percentuale di RD sia dipesa in buona parte dall’omessa effettuazione di questo servizio.

Nell’offerta tecnica della ditta si legge che la stessa, al fine di migliorare l’efficienza in termini percentuale di raccolta differenziata intende adottare anche nel Comune di Melito il sistema Tarip.

Esso è un sistema di calcolo della tariffa rifiuti (Ta.Ri) legato alla reale produzione dei rifiuti non basandosi più sul metodo presuntivo e sul criterio dei metri quadrati dell’immobile, ma anche su quanti rifiuti sono prodotti e differenziati e la stessa ditta, a tale scopo, avrebbe dovuto fornire ma che in realtà non ha mai fornito, il seguente kit:

1) Trasponder in numero sufficiente per mastelli in dotazione alle utenze domestiche per la tracciabilità dell’indifferenziato;

2) Trasponder in numero sufficiente da applicare ai contenitori carrellati per le utenze non domestiche per la tracciabilità dell’indifferenziato;

3) Fornitura per un quadrimestre in numero sufficiente kit sacchetti ecologici e/o compostabili per le utenze domestiche di colore grigio trasparente (indifferenziata), bianco/ambra (umido) e giallo (plastica e metallo).

In conclusione, se il servizio non è stato attivato e, quindi, non è stato mai reso e, quindi, il servizio non è stato svolto in modo regolare, va da sé che viene meno il miglioramento dell’efficienza in termini di raccolta differenziata progettato dalla ditta e questo non per colpa dei cittadini che continuano a pagare servizi non resi ma per colpa dell’Amministrazione che non ha fatto osservare le condizioni dell’offerta della ditta.


Non è regolare il servizio perché lo spazzamento meccanico delle strade non è stato mai reso anche se, in questi ultimi tempi, una notte, a mezza notte, si sono viste due spazzatrici meccaniche operare nel piazzale della stazione.

Non è regolare il servizio perché i rifiuti giacenti a tonnellate nel suolo del cimitero di Lembo (e in altri luoghi) non vengono ritirati da mesi pur essendo previsto in contratto che la ditta debba provvedere a ciò.

Così pure non è regolare il servizio del lavaggio delle strade previsto dall’offerta della ditta non eseguito per 15 volte negli ultimi 3 anni.

Prima di chiudere la riunione il vice segretario Seby Romeo pone due questione riguardanti la gestione amministrativa del servizio di igiene urbana e fa notare che né l’Assessore in questione né altri amministratori hanno contestato addebiti ai funzionari che si sono resi responsabili, presumibilmente con dolo e colpa grave, di un danno patrimoniale per l’Ente di € 1.452.411,46 in conto oneri di discarica non introitati.

Infatti, detti funzionari, presumibilmente infedeli, non hanno trattenuto alla ditta che ha operato dal giugno 2016 al marzo 2021 dai canoni mensili l’esatto importo previsto esplicitamente dal Contrato per “oneri di discarica” ma ne hanno trattenuto solo una parte, tanto insufficiente, che alla fine del contratto le somme non trattenute ammontavano a quasi un milione e mezzo di euro.

Sia l’Assessore che l’Amministrazione erano consapevoli di ciò perché a conoscenza della nota del Comune prot. 22926 del 28/07/2021. E, comunque, avrebbero dovuto agire perché a conoscenza di un grave reato anche se la sentenza della prima sezione del Tribunale Civile di Reggio Calabria del 25/05/2023 sarà presumibilmente impugnata in appello, perché l’infedele comportamento dei funzionari era da contestare indipendentemente dall’esito dell’eventuale giudizio appunto perché gli stessi, arbitrariamente, avevano ritenuto di trattenere alla ditta dai canoni mensili non l’importo dovuto ma sostanzialmente un importo palesemente più basso ma tale che, alla fine, ha sommato 1,5 milioni di euro circa.

E, infine, pone la questione, alla quale il partito chiede una risposta all’Amministrazione, sull’evasione della tassa sui rifiuti Tari.

Infatti, ritiene che l’Amministrazione sia colpevole di non far pagare la Tari a più di 4.000 (quattromila) immobili perché dai dati forniti dal Comune risulta che a pagare questa tassa siano circa 6.000 (seimila) immobili mentre al Catasto risultano presenti nel territorio del Comune più di 10.000 (diecimila) immobili da sottoporre alla predetta tassa con la conseguenza che il Comune consente una maxi evasione Tari condannando i contribuenti onesti a pagare per gli evasori.


Melito di Porto Salvo 25/08/2023

Giuseppe Ercole Minniti
(Segretario locale Italia Viva)

Di caposud

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