Il Consigliere delegato della Città Metropolitana risponde alle affermazioni dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia ed informa ancora una volta circa lo stato di attuazione della rete viaria della fascia tirrenica
«Sarebbe apprezzabile l’interesse mostrato dall’Onorevole Denis Nesci, parlamentare Europeo, in merito allo stato d’attuazione della Sp Delinuova-A2 se solo dimostrasse di essere informato, quantomeno, anche del solo riscontro ricevuto in merito ad una sua precedente “richiesta informazioni sullo stato dell’opera di seguito specificata: Int. 12 APQ. Strada Provinciale Delianova – A3 (svincolo Gioia Tauro) 1° lotto, 1° stralcio “Innesto S.P. Delianova Scido – svincolo Calabretto Km. 4+390””». Insomma Nesci, come dicono a Bruxelles, “mangia e si dimentica”». Il consigliere metropolitano, Rudi Lizzi, replica all’eurodeputato di Fratelli d’Italia, riassumendo l’iter già ampiamente esaurito su un’identica interrogazione formulata dallo stesso Nesci: «L’eurodeputato nei mesi scorsi aveva chiesto lumi sullo stato dell’opera, ricevendo riscontro entro i cinque giorni successivi. Francamente, non si capisce questa reiterazione evidentemente tesa esclusivamente ad una ricerca di visibilità. Nella migliore delle ipotesi, Nesci non ricorda ed alla stampa riferisce, soltanto pochi giorni fa, che “non si hanno notizie da parte della Città Metropolitana, su opere dall’importanza strategica”. Un politico con la memoria davvero corta».
«Questa circostanza – afferma Lizzi – ci preoccupa perché, visti i suoi incarichi quale membro della “Commissione per i problemi economici e monetari” e della “Commissione per lo sviluppo regionale” in seno al Parlamento Europeo, confidavamo in un impegno serio e concreto per vedere finanziato il progetto del lotto che va dallo svincolo Calabretto fino a Gioia Tauro, che putroppo ad oggi non ha mai avuto copertura finanziaria, la cui eventuale realizzazione consentirebbe di completare l’opera viaria, che è una e non due strade differenti come Nesci crede, di collegamento fra l’innesto con la SP Delianuova – Scido e lo svincolo autostradale di Gioia Tauro».
«Ad ogni modo – continua il consigliere metropolitano – ben comprendendo che il gravoso lavoro di Parlamentare Europeo può comportare occasionali dimenticanze ed a riprova della trasparenza con cui opera la Città Metropolitana di Reggio Calabria, risulta utile riproporre la sintesi storica della vicenda cosi come ricostruita dagli uffici di Palazzo Alvaro».
«La realizzazione della strada denominata “Collegamento Delianuova – A3 (svincolo Gioia Tauro), I lotto – I stralcio, tratto innesto S.P. Delianuova/Scido – svincolo di Calabretto progr. Km 4+390”, fa parte degli interventi inseriti nell’Accordo di Programma Quadro siglato in data 29/07/2002 tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Calabria, relativamente al quale la Provincia di Reggio Calabria (oggi Città Metropolitana) svolge l’attività di Ente Attuatore. Approvato il progetto esecutivo nel 2006, pochi mesi dopo sono stati consegnati i lavori che, sebbene ritardati dal verificarsi di una moltitudine di eventi imprevisti, hanno consentito di realizzare circa il 95% dell’opera».
«In occasione della sottoscrizione degli atti contabili relativi al XVII SAL a tutto il 11/11/2014, l’impresa esecutrice ha apposto sul registro di contabilità otto riserve. Da qui in poi si sono susseguite tutta una serie di ricorsi, accordi e forti contradditori che, soltanto al luglio di due anni fa, si è risolta con l’esecutore che comunicava la propria decisione, a parere della S.A. immotivata e arbitraria, di sospendere unilateralmente i lavori. Fatti e circostanze che, l’on. Nesci consocerà bene, come sarà pure al corrente che è stata, poi, avviata una procedura tesa alla risoluzione del contratto, anche in virtù dell’accertato fallimento dell’intermediario finanziario che aveva rilasciato la polizza fideiussoria, circostanza mai comunicata dall’impresa che, deliberatamente ha operato per un lungo periodo in assenza della necessaria polizza prevista per legge».
«Rilevati i gravi e reiterati inadempimenti contrattuali – ricorda Lizzi – è stato, quindi, confermato l’avvio della procedura tesa alla rescissione contrattuale. Nelle more di ciò, anche sulla scorta dei temi affrontati in alcuni incontri con i componenti della Commissione Prefettizia operante al comune di Delianuova, sempre con l’intento di agire con il fine del pubblico interesse, della pubblica utilità e senza arrecare danni alla Stazione Appaltante, gli uffici della Città Metropolitana hanno cercato di individuare qualsiasi possibile soluzione che, nel rispetto della legalità e delle norme imposte dalle leggi in materia, consentisse di pervenire ad una soluzione tesa al rapido completamento dei lavori».
«Purtroppo – ha proseguito il consigliere metropolitano – l’atteggiamento dell’appaltatore, in netto contrasto con quanto dallo stesso dichiarato a margine di recente corrispondenza inerente la propria volontà di completare l’opera, è stato tale da non lasciar trasparire nessuna possibile soluzione condivisibile dal committente, attese le continue richieste di attivazione di una nuova procedura di accordo bonario e/o ricorso a Comitato Tecnico Consultivo, incurante della circostanza che l’Ente Pubblico si è già fatto carico di un maggior esborso economico percentualmente incidente nella misura del 20% circa sull’intero importo contrattualizzato».
«Atteso che la Stazione Appaltante è rimasta ferma sulle proprie posizioni – ha concluso Lizzi – l’appaltatore ha adito l’istituto dell’arbitrato, a tutt’oggi in corso. Dunque, la lunga ricostruzione dei fatti potrà sicuramente tornare utile all’Europarlamentare Nesci che, in questo modo, potrà sempre rileggerla onde evitare incredibili e preoccupanti svarioni di memoria».