Se si riteneva esistessero ottime ragioni per aumentare le indennità degli amministratori locali, sarebbe forse stato corretto adottarle alla luce del sole, poichè, essendo soldi pubblici, si fa fatica a non pensare a un impatto sulle spalle dei cittadini in un momento in un paese in dissesto in cui le difficoltà non mancano.

La rideterminazione delle indennità di funzione agli Amministratori comunali e stata approvata in via definitiva con la Legge di Bilancio 2022, approvata dal Parlamento il 29 dicembre 2021 e prevede, ai commi da 583 a 587, un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana e dei Sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario in una misura percentuale, proporzionata alla popolazione.

Il provvedimento, al comune di Melito è passato in sordina e nel silenzio generale.

L’assegno lordo mensile di un comune come Melito di Porto Salvo , Sindaco Orlando, passa da € 2.788,87 del 2021 a € 3.707,64 ( € 3.396,88 nel 2022), quello degli altri membri della giunta da € 1.254,99 del 2021 a € 1.668,44 ( € 1.528,59 nel 2022). E nel 2024 si cresce ancora.

A decorrere dall’anno 2022, infatti, l’indennità può essere corrisposta nella misura prevista dal 2024 ( 4.140,00 per il Sindaco, 2.277,00 per il Vice Sindaco, 1.863,00 per gli assessori e 400,20 per il Presidente del Consiglio Comunale), purché “nel rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio” (legge 234/2021, art. 1, comma 584).

Il totale (costo) mensile lordo, quindi, passa da 9.593.60 euro del 2021 a1 14.969,09 euro (incremento di spesa di euro 5.175,49 in più).

Il totale costo annuale lordo, invece, passa da 117.523,29 euro a 179,629,18.

(incremento di spesa di euro 62.105,89 in più).

A questi importi va aggiunta l’indennità di fine mandato.

Oltre mille euro lordi in più al mese per il sindaco, 500 per il vicesindaco, 400 per gli assessori e poco più di 100 euro per il presidente del consiglio comunale. Questi gli aumenti previsti per gli stipendi dei nostri amministratori dal primo gennaio di quest’anno.

Per quanto riguarda il Comune di Melito, Salvatore Orlando Sindaco, lo stipendio è passato dai 2.788,87 euro lordi percepiti fino al 2021, ai 3.707,64 del 2023( passando per i 3.396,88 percepiti nel 2022) e ai 4.140,00 euro nel 2024, .

Il vicesindaco Daniela Demetrio, invece, ha visto salire il suo stipendio da 1.533,88 euro a 2.039, 20, mentre per gli altri quattro assessori il conto mensile passa da 1.254,99 euro a 1.668,44 euro.

Sorride anche il presidente del consiglio comunale , Francesco Benedetto, che vede il suo stipendio salire da 251,00 euro a 352,46 euro. (Ai Presidenti dei Consigli comunali con popolazione da 1.000 a 15.000 abitanti è corrisposta un’indennità mensile di funzione pari al 10% di quella prevista per i Sindaci).

Sorridono meno i consiglieri comunali che devono accontentarsi di un gettone di presenza di euro 19,99 per ogni seduta di consiglio.

Poichè i compensi (importi lordi) spettanti agli amministratori comunali devono essere pubblicati sul sito web del Comune, ad oggi,contrariamente a quanto previsto in materia di “OBBLIGHI DI TRASPARENZA DEI TITOLARI DI CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO (D.LGS 33/13”, nessuna determina o delibera risulta pubblicata sul sito web del Comune di Melito – albo pretorio .

L’ unico documento che conosciamo, tra l’altro, irreperibile sul sito del comune di Melito (in fondo al quale si legge “di dare atto che il presente provvedimento è rilevante ai fini dell’amministrazione trasparente di cui al D.Lgs. n. 33/2013), è la

DETERMINA N. 81 DEL 22.11.2021 a firma del Responsabile dell’Ufficio Economico Finanziario ad OGGETTO: Determinazione indennità di funzione della giunta comunale e del presidente del consiglio comunale – Esecizio Finanziario 2021.

Una comportamento, quello de Comune, che suscita qualche dubbio sull’operato e la correttezza della stessa amministrazione, che evidenzia per certi versi un’arroganza del potere che ritiene di poter eludere un preciso obbligo che la P.A. è tenuta ad osservare , la cui attività dovrebbe essere improntata al rispetto dei principi di trasparenza ed efficienza.

A decorrere dall’anno 2022, l’indennità può essere corrisposta nella misura prevista dal 2024 ( 4.140,00 per il Sindaco, 2.277,00 per il Vice Sindaco, 1.863,00 per gli assessori e 400,20 per il Presidente del Consiglio Comunale), purché “nel rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio” (legge 234/2021, art. 1, comma 584).

No è dato sapere se il comune di Melito ha già deliberato l’incremento delle indennità di funzione o se, invece fa adottato deliberazioni di riduzione, parziale o totale, della misura piena dell’indennità prevista dalla normativa vigente. Quello di cui, invece siamo certi , è che con Delibera di Giunta N. 174 del 4/11/2022 ha apportato, in via d’urgenza variazioi al bilancio di previsione dell’esercizio 2022/2024 , inserendo alla voce “MAGGIORI SPESE – ORGANI ISTITUZIONALI euro 201.500,00 (duecentounomilacinquecento) . A seguito, dunque, di questa variazione al bilancio di previsione , ratificata dal consiglio Comunale il 14 del mese di novembre 2022, il dirigente/responsabile competente, trattandosi di dare attuazione a quanto così deliberato, provvederà, salva diversa eventuale volontà di autonoma riduzione disposta dal Sindaco o dalla Giunta comunale, ad adottare la determinazione per l’applicazione della misura integrale (indicata dalla legge) delle nuove indennità di funzione, come risultante nelle tabelle di cui sopra.

E ovviamente i ritocchi non riguardano solo Melito, ma tutti i Comuni. Secondo le intenzioni dei legislatori questo aumento potrebbe favorire la partecipazione alle elezioni per la carica di sindaco anche di persone con un buon livello di competenze e con redditi medio-alti, a cui dovrebbero rinunciare per dedicarsi a tempo pieno ad amministrare le loro comunità (i pensionati e i lavoratori dipendenti percepiscono metà indennità se continuano il loro lavoro). Il legislatore, quindi, sembra abbia voluto creare il presupposto economico per un innalzamento della qualità dei vertici politici dei Comuni. Ma, essendo soldi pubblici, si fa fatica a non pensare a un impatto sulle spalle dei cittadini in un momento in cui le difficoltà non mancano.

Ed è proprio per venire incontro a queste difficoltà dei cittadini che Sindaci e amministratori di molti comuni, hanno rinunciato per l’anno 2022 all’applicazione delle sopra citate maggiorazioni di cui all’art. 2 lettere b) e c) del DM 119/2000.

Questa scelta, comunque, non comporta, per queste Amminstrazioni comunli, la perdita della contribuzione dello Stato. È prevista,infatti, a titolo di contributo, una compensazione a carico delle Stato a partire dal 2022 per ristorare i Comuni degli oneri conseguenti.

Infatti, molti comuni hanno così deliberato:

VERIFICATE le situazioni di criticità del bilancio onde evitare aggravi e vista la necessità di garantire i servizi scolastici etc, il Sindaco è giunto alla scelta di confermare la rinuncia al compenso spettante di € ……….. portandolo a € 75,29 simbolici, più le quote trasferite dallo Stato;

Questo significa , non rinunciare al contributo di compensazione a carico delle Stato a partire dal 2022 e comunque incassare uno stipendio ragionevole e opportuno, senza gravare sul Bilancio del comune.

Certo, chi lavora e produce è giusto che sia retribuito. La Repubblica tutela il diritto di ogni cittadino chiamato a ricoprire cariche pubbliche nelle amministrazioni

degli enti locali ad espletare il mandato, disponendo del tempo, dei servizi e delle risorse necessari ed usufruendo di indennità e di rimborsi spese nei modi e nei limiti previsti dalla legge. Il comportamento degli amministratori, nell’esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato all’imparzialità e al principio di buona amministrazione, nel pieno rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, e quelle proprie dei dirigenti delle rispettive amministrazioni.

Essere responsabili vuol dire che quando un bilancio comunale piange si applica il buon senso del padre di famiglia . In un’azienda in crisi economico finanziaria, per evitare il fallimento, non si aumentano gli stipendi dei dirigenti, ma si applica il contratto di solidarietà. Quella solidarietà sconosciuta alle nostre latitudini .

La legge di bilancio per il 2022 ha aumentato considerevolmente le indennità previste per i sindaci arrivando, in alcune classi di comuni, anche a raddoppiarle.

Per i cittadini, infatti, cambia poco, dato che resta immutata la qualità e la quantità dei servizi di cui possono usufruire. La possibilità di ampliarli e migliorarli dipende principalmente dalle economie di scala che si possono ottenere dalla fusione di più enti. Tra il 2010 e il 2020, non ne sono state realizzate molte: circa centotrenta, che hanno coinvolto oltre trecento comuni. Sono operazioni per le quali gli amministratori locali non sembrano mostrare molto entusiasmo e l’aumento delle indennità potrebbe addirittura raffreddarlo.

Un ritocco di cui, a cascata, beneficiano anche i vicesindaci, gli assessori e i presidenti dei consigli comunali. L’incremento, però, sarà attuato in maniera graduale da qui fino al 2024, quando tutti i compensi dovranno essere arrivati a regime e un Sindaco di un Comune capoluogo di provincia (oltre 100mila abitanti) come Reggio Calabria, arriverà a percepire uno stipendio (lordo) pari a circa undicimila euro, più del doppio di quanto percepito nel 2021.

Gli incrementi previsti sono pari al 45% per il 2022 e al quest’anno al 68% .

FONTE: elaborazione opnepolis su legge di bilancio 2022

Di caposud

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